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Emergenza medici di famiglia

“Sono anni che segnaliamo la mancanza di nuovi medici. Rispetto ai tanti che vanno in pensione, sono pochissimi quelli che entrano. Il problema è che per risolvere questa cronica assenza ci vogliono quattro anni, anche con il raddoppio delle borse di studio. Ormai è un’emergenza e per risolverla serve una risposta emergenziale”. Così il vicesegretario nazionale della Fimmg e vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Pier Luigi Bartoletti, ha commentato all’agenzia Dire i dati dell’Enpals. Il prossimo anno sono previsti 2.700 pensionamenti, quello dopo ancora 3.500, fino a toccare il tetto dei 4.000 per altri quattro anni. In sei anni saranno mancheranno 21mila medici e in alcune zone d’Italia, come al Nord, è già emergenza.

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Ormai bisogna metterci una toppa, perché non c’è più tempo – ha spiegato Bartoletti- La soluzione è quella di aumentare il massimale (1.500 il numero di pazienti che può avere un medico di famiglia, ndr) e strutturare gli studi medici con più collaboratori. È una risposta emergenziale, ma è l’unica per far fronte a un’emergenza”. Per quanto riguarda il Lazio, Bartoletti ha specificato che “fino a pochi anni fa il rapporto era di molti medici e pochi pazienti. Oggi, invece, si è accesa la spia dell’emergenza. Nel 2021 avremo la fuoriuscita di 650 colleghi. Significa che quasi un milione di utenti resterà senza medico. A Roma la situazione è migliore, mentre nelle province è un problema grosso, anche perché ci sono zone in cui non vuole andare nessuno”
La chiave per risolvere la mancanza di nuovi medici, rispetto al gran numero di pensionamenti, è senza dubbio quella di aumentare il massimale, ovviamente in presenza di una riorganizzazione territoriale che permetta al medico di assistere tutti i pazienti”. Lo ha detto, all’agenzia Dire, il segretario regionale della Fimmg, Maria Corongiu. Nel Lazio la situazione é migliore rispetto al Nord Italia, dove l’assenza di nuovi medici si fa già sentire. “Mediamente nel Lazio avremo 300 pensionamenti l’anno, fino al 2021. È un problema, quindi, che non si farà sentire subito qui da noi. Ma dopo? Come faremo? È importante intervenire subito con il raddoppio delle borse di studio, con i rimpiazzi che provengono dalla graduatoria presente, ma in generale c’è un problema di ricambio generazionale evidente”.

di Alessandro MeliaAgenzia DIRE
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