In fumo l’ultimo baluardo di legalità per una società allo sbando

Le osservazioni di Massimo Costanza

Quando entri da Sud in una delle metropoli più grandi del bacino del Mediterraneo, il quartiere di Librino con i suoi enormi e grigi palazzoni tutti tristemente uguali ti accoglie come meglio non potrebbe: benvenuto a Catania!
La Milano del Sud, la Seattle musicale d’Italia, il capoluogo ricco di cultura, storia e benessere, la metropoli perfetto esempio e punto di riferimento da seguire per tutte le tante piccole città satellite che vi orbitano attorno.
Catania col suo porto attivissimo.
Catania con l’aeroporto internazionale capace di segnare milioni di passeggeri l’anno.
Catania ed il suo numero di centri commerciali per abitante più alto d’Europa!
Non c’è dubbio: Catania è una grandissima città dove malaffare, illegalità, collusioni e degrado hanno lasciato il passo a benessere, floride attività economiche, turismo, cultura.
Sono cresciuto negli anni 90 in questa splendida città ascoltando Carmen Consoli e Mario Venuti nei pub del centro, ho assistito alla sua armoniosa e costante crescita civile, economica e culturale ed oggi non la cambierei con nessun’altra città del mondo!
Quindi smettetela con queste fake news che strumentalmente mettete in giro secondo le quali esistono quartieri senza futuro come Librino, Villaggio Goretti, San Cristoforo, Angeli Custodi, Fortino, San Giorgio, Monte Po, San Giovanni Galermo e San Cristoforo in mano al degrado e alla delinquenza!!
Smettetela di infangare onesti cittadini che delinquono solo perché vengono da li e li non hanno niente!
Smettetela soprattutto di elogiare ragazzi come “I Briganti” di Librino solo perché costruiscono biblioteche, inculcano i valori sani del rugby ai ragazzi e tentano di riportare legalità e civiltà dove queste non possono e non devono esistere:
La mafia a Catania non esiste!

E se di tanto in tanto capita qualche fenomeno di autocombustione come quello accaduto ieri a questi ragazzetti presuntuosi e boriosi convinti di essere i nuovi paladini di Sicilia, evitate per favore di parlarne perché questa gente non vuole altro che notorietà a scapito delle belle persone che invece vorrebbero solo lasciare le cose cosi come stanno, facendo cadere un giusto silenzio sulla questione.
Quindi niente riflettori su Librino: qui la mafia non esiste e noi il rugby lo guardiamo in tv al sei nazioni se ne abbiamo voglia. Andate a giocare da qualche altra parte. Qui lasciate tutto com’è…al resto ci pensiamo noi, lo abbiamo sempre fatto e lo continueremo a fare nelle tante periferie d’Italia senza bisogno che vi si insinuino cultura, civiltà e benessere. Andate via e non svegliateci dal nostro sogno…

Ps. Ai bimbi di Librino e delle tante periferie del mondo, ai Briganti, ed ai fantastici ragazzi de la Librineria, a chi lotta ogni giorno per rendere questo mondo di merda un po’ meno schifoso io, umilmente e ahimè inutilmente, chiedo scusa se ho contribuito a togliervi con la mia indifferenza anche l’ultimo baluardo di dignità che a fatica avevate conquistato.
Sulle ceneri di un castello meraviglioso costruito con immani sacrifici e vigliaccamente mandato in fiamme da chi vi ruba ogni giorno il futuro e la luce, spero possiate ritrovare il coraggio e la forza che a noi è mancata per garantirvi un futuro migliore.
Perdonateci.

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