Come ti smuovo l’Europa per non smuovere nulla…

Le osservazioni di Massimo Costanza

Con i bilanci di fine anno arrivano, puntuali ed implacabili, le tanto attese statistiche Istat.
Abbiamo lasciato il 2017 con i soliti campanilismi legati alle province italiane dove benessere, qualità della vita, possibilità lavorative e rispetto ambientale premiavano – manco a dirlo – le solite province virtuose del Nord a dispetto del tanto bistrattato meridione d’Italia. Ma cosa accade se allarghiamo il cerchio alle macroaree europee?
Accade semplicemente di realizzare che la nostra Nazione si ritrova nelle peggiori posizioni per ciò che riguarda la politica di migrazione e quella relativa alla bassa natalità.
E allora ecco servita in tutte le salse la ricetta magica per invertire la tendenza:
a Candela per esempio, piccolo e delizioso paesino in provincia di Foggia, sindaco e giunta hanno azzerato i loro compensi nel disperato tentativo di non vedere azzerata la popolazione del loro Comune che si ritrova al minimo storico di 2802 abitanti attuali, destinando la cifra di 2000 euro l’anno a qualunque famiglia europea (e sottolineo EUROPEA!) decida di stabilirsi a Candela. Qualche settimana fa questo stesso invito (meno colorito ma altrettanto economicamente allettante) proveniva da un paese vicino Cogne con tanto di accorata chiamata alle armi..ops al cittadino residente da parte del sindaco e della comunità tutta.
Il fenomeno è diventato serissimo, ancorché prioritario perché ad esso si associa una scarsissima natalità (il saldo nati/morti è decisamente ai numeri negativi) e ad una immigrazione di seconda fascia che indebolisce il nostro tessuto economico (magrebini, rumeni, albanesi, marocchini).
Comunque la pensiate sullo ius soli è matematicamente inconfutabile l’equazione per la quale la forza lavoro dei prossimi vent’anni deriverà da questi nostri connazionali d’importazione.
Ci stupivamo quando negli anni 2000 gli americani cambiavano stato quasi ogni 5 anni (ben 9 su cento). Eppure nella nostra nuova Europa a più velocità, l’esempio americano sembra essere quello più seguito: le statistiche Eurostat dicono che oltre 18 milioni di europei si sono spostati da una Nazione all’altra dentro l’UE.
E allora, dato che la comunità europea non ha come gli States o la Cina un bilancio comune che finanzi scuole, polizia, sanità o pensioni, appare inevitabile l’aumento della forbice tra Nazioni UE sempre più arretrate che perdono le forze migliori a vantaggio degli altri. Abbiamo allora poco da lamentarci se i nostri figli scappano in Germania, in Francia o in Paesi del nord Europa lasciando le tante Candela all’appetibilità di chi, forse, ha più fame di noi…
Buona fortuna Italia e buon 2018…il solco mi pare abbastanza tracciato!!!

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