Nuove regole Ue sulle banche a tutela dei risparmiatori

Stabilito chi deve coprire le perdite delle banche in difficoltà e in che modo oltre ad una gerarchia dei creditori per proteggere le funzioni critiche delle banche e ridurre al minimo l’impatto sui contribuenti

Approvato questa mattina dal Parlamento europeo un piano che mira a stabilire norme chiare su come i creditori delle banche in difficoltà devono coprire le perdite. Le norme, approvate con 523 voti in favore, 113 contrari e 8 astensioni, dovranno essere recepite nelle legislazioni nazionali entro un anno dalla loro entrata in vigore. Il piano prevede di recepire nel diritto comunitario lo standard internazionale della capacità totale di assorbimento delle perdite (TLAC) delle banche con una rilevanza sistemica, che impone a tali banche di accantonare fondi sufficienti per assorbire le perdite e ricapitalizzare con un impatto minimo sui contribuenti. Il testo propone una “gerarchia” del bail-in degli azionisti e dei creditori ai quali sono attribuite le perdite, armonizzata in tutti gli Stati membri dell’UE, che contribuirebbe a proteggere le funzioni fondamentali delle banche e la stabilità finanziaria, senza dover ricorrere al denaro dei contribuenti. Il relatore Gunnar Hökmark (PPE), durante il dibattito ha dichiarato che “si registrano investimenti troppo bassi nell’UE, il che di per sé rappresenta un rischio, in quanto manca la crescita di cui abbiamo bisogno per garantire la stabilità. Le banche devono essere stabili per poter finanziare e garantire gli investimenti”.
Sarà quindi aggiunta una nuova classe alla gerarchia di attori coinvolti in caso di insolvenza delle banche, al fine di proteggere il debito privilegiato e le passività delle altre banche e contribuire così a ridurre i rischi. Una nuova classe “non preferita” di strumenti di debito privilegiato dovrebbe poter soddisfare lo standard TLAC per le banche di importanza globale. Gli strumenti finanziari di questa classe non possono essere derivati né includere alcuna componente derivata. Le clausole di salvaguardia dei diritti acquisiti offriranno un’ulteriore certezza giuridica, consentendo ai sistemi nazionali esistenti e agli strumenti di debito già emessi di rimanere in vigore laddove soddisfino le condizioni. Soddisfazione da parte del relatore Gunnar Hökmark: “Con questa legislazione si fa chiarezza per stabilire quando una banca si trova in gravi difficoltà. Non ci saranno discussioni, perché si saprà cosa fare. Stiamo facendo in modo che i rischi rimangano a carico di chi li assume. Questo è lo scopo principale. È lo scopo della gerarchia, che descrive i diversi livelli di rischio. I correntisti e i contribuenti correranno meno rischi”.

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