Nuovo vento di cinema civile: “L’esodo” racconta la storia di una sessantenne vittima della Legge Fornero

Rubrica culturale di Roberto Greco

È innanzitutto doveroso dire che siamo di fronte ad un progetto cinematografico no profit, realizzato attraverso l’autofinanziamento da parte di semplici cittadini, che hanno deciso di permettere a Ciro Formisano, 36enne già autore di documentari a sfondo sociale come “Querido Francesco” sulla realtà Cubana o Roma 15.O, di cortometraggi selezionati a numerosi Festival, e un Lungometraggio “Anime in Saldo” (2009). Nel 2011 fonda il progetto editoriale tgvero.it il primo tg online di controinformazione di cui il film stesso ne è parte integrante.
Official trailer:


“L’Esodo” racconta la storia di Francesca, sessantenne che, a causa della manovra politica anticrisi, si trova improvvisamente precipitata in una esistenza precaria per risanare una crisi che non ha scelto e che non sente di aver provocato. Francesca inizierà a mendicare, in silenzio, nel marciapiede di una strada. Quelle “caramelle” che non voleva distribuire il Ministro del Lavoro sarà lei a darle ai passanti. Francesca conoscerà una giornalista che si appassionerà alla sua storia e la porterà ad una ribalta oltre confine per attuare una protesta in nome di chi, come lei, non si arrende a perdere tutto.
Ad interpretare Francesca, sessantenne “esodata” che finirà ad elemosinare per necessità e protesta, è un’inedita Daniela Poggi, che festeggia 40 anni di carriera con un ruolo delicato e complesso, che le ha già permesso di trionfare come miglior attrice protagonista in tutti i festival in cui è stato presentato il film.
In sala dal 9 novembre.
Roberto Greco

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