Tripoli ancora senza acqua e Gheddafi minaccia il gasdotto di Mellitah

Saif al-Islam minaccia di fare esplodere l'impianto di approvvigionamento idrico che serve Tripoli ed il gasdotto che alimenta il complesso di Mellitah se non verrà liberato un suo colonnello

La milizia fedele a Saif al-Islam Gheddafi ha attaccato l’impianto di approvvigionamento idrico sul fiume Man-Made e pare averne preso il controllo da giorni lasciando la capitale senz’acqua. I gheddafiani hanno minacciato di far saltare in aria l’intero impianto se la SDF (Forza Speciale Deterrente del Consiglio di Stato, ndr) non provvederà alla liberazione di Al-Mabrouk Ehnish, arrestato dopo aver tentato di entrare nel sud di Tripoli con una milizia conosciuta come Fronte Popolare per Liberare della Libia. La minaccia di fare esplodere l’impianto idrico che approvvigiona Tripoli non è l’unica che la milizia di Gheddafi pare essere in grado di inoltrare al Consiglio di Stato. I gheddafiani avrebbero infatti minacciato di far esplodere anche i gasdotti che alimentano il complesso Mellitah se l’SDF non rilascerà Ehnish.
Intanto un grosso incendio si è propagato nell’impianto idrico di Hasawna distruggendo le unità di pompaggio che tirano l’acqua di ben 24 pozzi. I danni riguardano la centrale elettrica ed i generatori di potenza che alimentano le pompe e pare che per ripristinare l’intera sezione di impianti e rimettere in funzione le pompe per rifornire Tripoli siano necessari ancora giorni. Salvo nuove incursioni e sabotaggi. Attualmente non è certo che l’incendio sia stato opera della milizia di Saif al-Islam Gheddafi, ma i risultati risultano comunque a favore del figlio dell’ex leader libico e della richiesta di scarcerazione del suo colonnello Al-Mabrouk Ehnish.

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