Save the Children lascia il Mar Mediterraneo, perquisita la nave Vos Hestia

L'organizzazione umanitaria internazionale Save the Children annuncia la sospensione dell'operazione umanitaria nel Mediterraneo centrale mentre a Catania gli viene perquisita la nave di salvataggio

L’operazione di oggi da parte delle Autorità competenti a bordo della nave Vos Hestia presso il porto di Catania è relativa ad una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano il lavoro della nostra Organizzazione. Infatti, come si evince dallo stesso decreto di perquisizione, la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone.” Apre così il comunicato della Ong Save the Children pubblicato a seguito della perquisizione della nave Vos Hestia nel porto di Catania. Le indagini in corso ed il disposto sequestro di computer da bordo nave sono il proseguo dell’inchiesta della Procura di Trapani sul coinvolgimento delle Organizzazioni Non Governative su un presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Anche il comandante della Vos Hestia, Marco Amato era stato raggiunto da avviso di garanzia, poi prorogato con il procedere delle indagini sul caso.

Come precisa però Save the Children, le indagini che coinvolgono la nave Vos Hestia, oggi sottoposta a perquisizione con annesso sequestro di attrezzatura elettronica utilizzata durante le operazioni in mare, non riguardano l’organizzazione. Si presume, in caso contrario, che altri soggetti sarebbero stati raggiunti da avviso di garanzia in concomitanza all’ordine di perquisizione della nave. La faccenda si fa quindi più delicata e controversa. La nave della Ong è infatti la stessa che aveva a bordo i due addetti alla sicurezza Lucio Montanino e Pietro Gallo. I contractor Montanino e Gallo, della Imi Security Service di Cristian Ricci, sono gli uomini che hanno dato il via alle accuse che hanno travolto la flotta delle Ong. Accuse politiche, mediatiche ed infine giudiziarie. Infine, stando ad inchieste che tanto hanno infastidito il movimento “Defende Europe”, la Imi Security Service per cui lavoravano i due contractor Gallo e Montanino sarebbe a sua volta vicina o in qualche modo collegata alla “Generazione Identitaria” che pare aver abbandonato la sua nave – la C-Star – con a bordo il suo equipaggio decisamente non europeo a morir di fame. La perquisizione a bordo della Vos Hestia, con relativi sequestro di strumenti, potrebbe quindi rivelarsi una operazione a vantaggio della già sequestrata Iuventa, nave della Ong tedesca Jugend Rettet, piuttosto che un’attività in danno a Save the Children. Ovviamente, per poter meglio comprendere cosa accadrà bisognerà attendere la chiusura delle indagini da parte della Procura di Trapani.

Il comunicato stampa di Save the Children non difetta nella consueta formula circa la fiducia nei confronti della magistratura: “Confidiamo che la magistratura, nella quale l’Organizzazione ha piena fiducia, faccia immediata chiarezza sull’intera vicenda.” Ma al contempo annuncia l’abbandono della missione umanitaria nel Mediterraneo centrale. “Oltre a ribadire la nostra totale estraneità alle indagini, Save the Children annuncia la sospensione della propria attività di ricerca e salvataggio in mare, come già pianificato, e del resto attuato anche lo scorso anno. La decisione arriva dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Europa, e le mutate condizioni di sicurezza ed efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell’area”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. La flotta delle Ong è stata quindi decimata. Anche se è vero che già lo scorso inverno Save the Children aveva sospeso la missione, è un dato di fatto che il contesto libico potrebbe evolversi in una nuova emergenza umanitaria nel Mar Mediterraneo dove, in questo caso, resterebbero solo tre Ong e la marineria mercantile ad operare, a meno che non si vogliano reimpiegare le flotte militari che stanziano al largo della Libia in attesa di altro tipo di ordini.
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