Assalto di “harragas” a Lampedusa, ancora arrivi dalla Tunisia

Circa 400 migranti nordafricani in meno di 24 ore sulla maggiore delle Pelagie che pare adesso presa d'assalto dagli harragas tunisini come nel 2011. L'Hotspot ha così superato il suo limite di capienza

Lampedusa sembra presa d’assalto dagli harragas tunisini che continuano a sbarcare sulle coste dell’isola Pelagica senza più timore di immediati accompagnamenti alla frontiera. L’ultimo arrivo registrato in ordine di tempo sulla maggiore delle Pelagie vede due barche appoggiarsi morbide sulla spiaggia di Cala Croce ancora piena di turisti. Il meteo, per quanto incerto, a Lampedusa è comunque ancora da stagione balneare e gli ultimi residui della stagione turistica stanno assistendo ad un periodo che non lascia presagire nulla di buono se non un inevitabile danno d’immagine all’isola ed ai suoi operatori turistici. Dalle due lance in legno sono scesi una trentina di migranti quasi in concomitanza con l’ingresso in porto dei circa 80 tunisini, poi risultati esattamente in 69. Le due barche di Cala Croce pare portassero in tutto 32 harragas. Di questi, 29 si trovano già nell’Hotspot di Lampedusa. Sono in corso le ricerche di possibili altri migranti provvisoriamente sfuggiti al tempestivo intervento delle autorità. Altri migranti sono invece stati bloccati ancora in mare ed è previsto a breve l’arrivo in porto delle motovedette con circa 90 nuovi nordafricani salpati presumibilmente anch’essi dalla Tunisia che verrà seguito da un ulteriore approdo delle autorità con altri 100. Sale così a circa 400 il numero dei migranti nordafricani che in meno di 24 ore è arrivato a Lampedusa tra sbarchi autonomi in porto ed in spiaggia e operazioni delle motovedette che pattugliano la costa dell’isola. Il centro di Contrada Imbriacole continua ad avere una capienza di 270 posti dopo l’ultimo incendio doloso che ha danneggiato uno dei padiglioni dormitorio e ridotto la originale capienza di 380 posti.
(In copertina le barche approdate a Cala Croce questo pomeriggio)

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