Stallo sui negoziati Brexit, l’UE sollecita ma il Regno Unito non ha premura

Per i deputati non si sono raggiunti progressi sufficienti sulle questioni principali, presupposto per negoziare il periodo di transizione o la futura relazione con il Regno Unito

Nella risoluzione approvata oggi con 557 voti favorevoli, 92 contrari e 29 astensioni, i deputati chiedono ai leader dell’UE a 27, che si riuniranno il 20 ottobre, di rinviare la loro valutazione conclusiva che “non sono stati compiuti progressi sufficienti su tre obiettivi fondamentali, a meno che il quinto ciclo di colloqui sul ritiro del Regno Unito dall’UE non rappresenterà un grande passo avanti”. Sebbene il Parlamento accolga con favore i chiarimenti forniti dal Primo ministro May nel suo recente discorso a Firenze, i deputati europei auspicano che il governo del Regno Unito presenti senza indugio proposte specifiche per salvaguardare l’insieme dei diritti che attualmente godono i 4,5 milioni di cittadini dell’UE e del Regno Unito, rispettare integralmente gli obblighi finanziari del Regno Unito nei confronti dell’UE e risolvere la questione della frontiera dell’Irlanda/Irlanda del Nord nel pieno rispetto dell’Accordo del Venerdì Santo. Un’ulteriore condizione per concludere la prima fase dei negoziati è una garanzia che il diritto comunitario sarà rispettato fino al ritiro ufficiale del Regno Unito dall’Unione europea.

Nel discorso di Firenze, il Primo ministro May ha dimostrato di essere aperta al dialogo e di comprendere la posta in gioco” ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani – “La esorto a trasformare la buona volontà in proposte concrete, necessarie per far avanzare realmente i negoziati con l’Unione europea”. Secondo il presidente Tajani, la votazione sulla risoluzione odierna “ha confermato l’unità del Parlamento a sostegno del nostro capo negoziatore Michel Barnier”. Il dibattito – secondo il presidente del Parlamento europeo – avrebbe inoltre mostrato una chiara volontà di un impegno costruttivo con il Regno Unito, “ma allo stesso tempo ha suscitato notevoli preoccupazioni per i ritardi finora registrati”. Nessun accordo valido sul tavolo quindi per approcciare un concreto inizio di trattato che regolamenti i rapporti tra l’Unione europea ed il Regno Unito che, fin qui, ha manifestato la chiara determinazione di mantenere un rapporto alla pari con l’Ue invece di sottostare a quelli che erano stati inizialmente solo minacciosi diktat. La risoluzione rappresenta il contributo del Parlamento al Vertice UE-27 del 20 ottobre a Bruxelles, quando i leader governativi valuteranno i progressi compiuti nei negoziati Brexit. Al termine dei negoziati, qualsiasi accordo per l’uscita del Regno Unito dall’UE dovrà essere approvato dal Parlamento europeo. Il Regno Unito sembra voler avvicinare la scadenza dei termini per porre in atto un documento “prendere o lasciare” che, a quel punto, l’Unione europea non potrà pretendere di correggere drasticamente e non si potrà permettere di rifiutare interrompendo i rapporti economici e commerciali con Londra.

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