Smantellata rete di narcos tra Sicilia e Sud America – Nomi e Video con le intercettazioni

Durissimo colpo inflitto ad una ampia rete di narcotrafficanti che operava tra la Sicilia, la Calabria ed il Sud America. La cocaina purissima proveniva da Colombia, Ecuador e Venezuela.

I soggetti raggiunti dalle misure cautelari, di cui tre ancora ricercati, sono tutti riconducibili a distinti sodalizi criminali con ramificazione in ambito cittadino ed in Comuni delle provincie di Palermo e Trapani, dediti all’importazione sul territorio siciliano di partite di cocaina provenienti dalla Colombia e dalla Calabria, alla gestione di un fitto reticolo di “distributori” di fiducia sulle piazze di Capaci (PA), Isola delle Femmine (PA), Partinico (PA), Trapani, Mazara del Vallo (TP), Marsala (TP) e Salemi (TP), nonché alla organizzazione di “squadre” di pusher per la piazza di Carini (PA) e di alcuni Comuni limitrofi. I componenti dei sodalizi operavano da perfetti consociati in ossequio a logiche gerarchiche ben definite, con una rigorosa spartizione di compiti nel campo del traffico internazionale degli stupefacenti nonché del successivo smercio sul territorio. Le ricostruzioni investigative consentivano di accertare che Alessandro Bono era al vertice di un’associazione a delinquere dedita all’importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di stupefacenti.

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di svelare come il 38enne Alessandro Bono, con la complicità dei colombiani Edwin Arturo Molano Hurtado, John Jarlin Rosero Murillo, David Guillerno Naranjo Vasquez e Gloria Sulay Cotazo Zamorano abbia dato avvio ad una serie di trattative con narcotrafficanti operanti in Venezuela, Ecuador e Colombia, per far giungere in Italia ingenti quantitativi di cocaina purissima. Altri componenti dell’associazione a delinquere erano Giuseppe Mannino, quale corriere sul territorio nazionale e Salvatore Faraci che coadiuvava il Alessandro Bono nell’acquisizione della cocaina importata dall’estero. L’associazione si avvaleva di corrieri palermitani e calabresi per il trasporto dello stupefacente, tra cui Pietro Balsamo, Carmelo Cutrì e Michele Ferrante, Nino Vittorio Tripodi e Concetta Cangemi.

A Bennj Purpura e Salvatore Spatola era invece affidata la delicata funzione di cedere a terzi acquirenti lo stupefacente. Oltre al canale di approvvigionamento sudamericano, l’organizzazione capeggiata da Bono intratteneva stabili rapporti con fornitori calabresi di stupefacente. In particolare il calabrese Rocco Morabito risultava fornitore dell’organizzazione siciliana di significativi quantitativi di cocaina, che venivano venduti ad Alessandro Bono ed anche al sodalizio capeggiato da Francesco Tarantino, originario del rione palermitano di Borgo Nuovo. Le organizzazioni disarticolate erano attivissime nello smercio dello stupefacente sul territorio cittadino e di vaste zone della Sicilia occidentale.

Le ricostruzioni investigative hanno, al riguardo, permesso di accertare che Alessandro Bono abbia, tra gli altri, rifornito il noto pregiudicato, allo stato detenuto per omicidio, Fabio Chianchiano – a capo di un sodalizio operante nel quartiere Zen di Palermo e contiguo al mandamento palermitano che ricopre i quartieri di Tommaso Natale e San Lorenzo – il quale, secondo le ricostruzioni degli investigatori, si rivolgeva per l’acquisto di partite di droga anche al campano Ernesto Anastasio tramite il proprio corriere Mario La Vardera. Nel corso delle indagini, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo e dalla Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Palermo dal dicembre del 2014 al febbraio 2017, sono state intercettate una serie di partite di cocaina, anche in collaborazione con i collaterali Organi di Polizia di altri Paesi, tra cui quella ecuadoregna e spagnola, per un quantitativo complessivo di oltre 33 chili. La droga destinata all’organizzazione di Alessandro Bono viaggiava per via aerea, per terra o per mare. Alcuni sequestri sono stati eseguiti presso gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Ciampino oltre che indosso a corrieri a bordo di traghetti e autobus di linea, spesso celata in svariati articoli quali libri, pedane, motori e macinini da caffè.

Dalle prime ore di questa mattina, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, nell’ambito delle operazioni “Cinisaro” e “Meltemi”, coordinate dalla locale D.D.A., la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo, stanno procedendo, in Sicilia, Calabria e Campania all’esecuzione di 19 misure cautelari nei confronti dei seguenti soggetti, indagati a vario titolo per reati in materia di stupefacenti aggravati dalla transnazionalità.

Custodia cautelare in carcere:
1. Bono Alessandro, di anni 38
2. Molano Hurtado Edwin Arturo, colombiano, di anni 36;
3. Mannino Giuseppe, di anni 30;
4. Faraci Salvatore, di anni 49;
5. Tarantino Francesco, di anni 32;
6. Morabito Rocco, di anni 30;
7. Cutrì Carmelo, di anni 29;
8. Sergio Giovanni, di anni 29;
9. Naranjo Vasquez Davide Guillermo, colombiano, di anni 33
10. Rosero Murillo John Jarlin, colombiano, di anni 40;
11. Cotazo Zamorano Gloria Sulay, colombiano di anni 43;
12. Spatola Salvatore, di anni 69;
13. Filippone Giuseppe, di anni 42.

Arresti Domiciliari:
14. Chianchiano Fabio, di anni 52;
15. Purpura Bennj, di anni 23;
16. Vaccarella Antonino, di anni 34;
17. Pizzo Davide Vincenzo, di anni 43.

Obbligo di presentazione:
18. Balsamo Pietro, di anni 36;
19. Anastasio Ernesto, di anni 30.

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