Erano pronti a partire per l’Italia come normali “harraghas” quando è arrivata la polizia e li ha fermati. In arresto sono finite cinque persone, tre delle quali si sarebbero dovute imbarcare insieme ad altri venti giovani tunisini alla volta dell’Italia. In arresto anche i due organizzatori della partenza che con buone probabilità avrebbe accresciuto il numero degli sbarchi fantasma sulla costa siciliana. I tre tratti in arresto erano ricercati dalle autorità tunisine. È accaduto tutto a Bekalta, cittadina che dista circa trenta chilometri da Monastir, la notte tra il 23 ed il 24 agosto. A bordo della barca sarebbero saliti in 23, tutti di età compresa tra i 20 ed i 30 anni. Le Forze dell’ordine del governatorato di Monastir hanno seguito con attenzione l’operazione che si preparava a Bekalta e sono intervenute in tempo per bloccare la partenza. Nessuna precisazione dalle Forze dell’ordine di Monastir sui crimini commessi dai tre ricercati in partenza per le coste italiane.
Articoli correlati
17 febbraio 1861, e l’Italia fu fatta!
di Roberto Greco Dobbiamo tornare, con la memoria, al 1849 quando, nel mese di marzo, Vittorio Emanuele II è incoronato Re di Sardegna. La casa Savoia, di origini piemontese, inizia la sua conquista della parte [Leggi tutto l'articolo]
Arresto tunisini a Lampedusa, pescatori di Zarzis in Ambasciata italiana a Tunisi
Una delegazione della comunità di pescatori di Zarzis, cittadina del sud della Tunisia nota per la pesca ma anche per le partenze di numerosi giovani harragas che tentano di raggiungere l’Italia, domani si recherà presso [Leggi tutto l'articolo]
Dall’Italia 1,3 milioni di euro per l’acqua potabile in Sudan
di Alessandra Fabbretti Dall’Italia arriva l’impegno a finanziare con 1,3 milioni di euro una serie di progetti nello Stato di Blue Nile, per la realizzazione di pozzi e reti idriche a beneficio di comunità che [Leggi tutto l'articolo]
Commenta per primo