Altro duro colpo alla ‘Ndrangheta: catturato il boss di Siderno Vincenzo Macrì

Catturato, a San Paolo del Brasile, il latitante della ‘Ndrangheta Vincenzo Macrì, esponente apicale della potente cosca calabrese "Commisso" operante a Siderno

Il momento della cattura di Vincenzo Macri in Brasile

Un duro colpo per le ‘ndrine calabresi e i traffici internazionali di droga. Vincenzo Macrì era l’uomo dei rapporti tra la potente mafia calabrese ed i narcotrafficanti d’oltreoceano. Il boss si era trasferito da anni ad Aalsmeer, in Olanda, e da li gestiva gli interessi della cosca “Commisso” di Siderno. La cattura è avvenuta grazie ad un determinante scambio di informazioni tra il Servizio centrale operativo, il Federal bureau of investigation, l’Homeland security e con la proficua attività di raccordo svolta del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dalla rete dell´Interpol. Il boss al momento della cattura si trovava in transito all’aeroporto di San Paolo, in Brasile, ed era diretto a Caracas, in Venezuela. Al termine delle procedure di estradizione Macrì verrà condotto in un carcere italiano sotto regime di custodia cautelare. L’arrestato, che deve rispondere di associazione mafiosa e di traffico internazionale di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità, è stato ritenuto, appunto, appartenente al vertice della famiglia Commisso con interessi nel territorio sidernese e zone limitrofe, nonché oltre i confini nazionali, in particolar modo in Canada e in Olanda.

Vincenzo Macr’
Vincenzo Macrì è figlio di Antonio Macrì, leader carismatico, soprannominato per la sua caratura criminale, “boss dei due mondi”, particolarmente influente anche oltreoceano (Canada e Stati Uniti), ucciso in un agguato a Siderno il 20 gennaio del 1975, nell´ambito della prima guerra di `Ndrangheta. Macrì era sfuggito alla cattura nel 2015, mentre si trovava in Olanda. L’operazione, denominata “Acero-Krupy Connection”, era stata condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei carabinieri. Un altro pezzo da novanta che cade dopo l’arresto di Giuseppe Giorgi, detto “Staccu”, eseguito lo scorso 2 giugno dai Carabinieri di Reggio Calabria e dallo Squadrone Cacciatori di Calabria. Giuseppe Giorgi, ritenuto elemento di vertice della cosca Romeo, si trovava nella sua San Luca, paese della locride distante poco più di trenta chilometri dalla Siderno della cosca Commisso.

Il video con il momento della cattura del boss latitante Vincenzo Macrì

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